“Hanno aperto la strada a nuove fonti
luminose più efficienti e rispettose dell’ambiente. Hanno
letteralmente rivoluzionato la tecnologia dell’illuminazione.
Nel mio piccolo sono felicissima che questo prestigioso
riconoscimento sia andato a loro, nella speranza che un giorno
non troppo lontano tocchi a un nostro ricercatore”. Così
l’assessore all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile di
Regione Lombardia Claudia Maria Terzi si complimenta per
l’assegnazione del Nobel per la Fisica, ai tre scienziati
giapponesi Isamu Akasaki (85 anni) e Hiroshi Amano (55 anni),
entrambi dell’Università di Nagoya, e Shuji Nakamura (60 anni),
inventori delle lampadine a led blu.
“Sono uomini straordinari – prosegue la
titolare regionale all’Ambiente -. Ci hanno insegnato che la
ricerca può portare a risultati incredibili e dall’impatto
positivo e immediato nella vita quotidiana di tutti noi”. “In
questo caso – spiega Terzi – la creazione di dispositivi
elettronici che sfruttano le proprietà ottiche di alcuni
materiali per produrre la luce, ci permettono oggi non solo di
modulare l’intensità, ma anche di risparmiare energia ed essere
più rispettosi dell’ambiente”.
I Led infatti permettono un risparmio notevole
nei consumi e una maggiore efficienza, grazie a una durata
superiore, pari a circa 100.000 ore, contro le mille delle
lampade a incandescenza e delle 10.000 ore di quelle a
fluorescenza. “Insomma – precisa ancora l’assessore Terzi – una
bella notizia per un Nobel assolutamente meritato, che ci
insegna come un’invenzione possa portare enormi benefici anche
all’ambiente. Ma anche uno stimolo a credere e investire nella
ricerca”.
“Non posso allora non fare un appello –
aggiunge la titolare regionale dell’Ambiente – a chi ha il
compito di stimolare la ricerca nel nostro Paese, perché un
giorno non debba prendersela con se stesso, vedendo un nostro
ragazzo, costretto a fuggire all’estero per lavorare, ritirare
un premio a Stoccolma”. “Come Regione – conclude poi Terzi – la
Giunta si sta impegnando, per le proprie competenze e capacità
economiche, con un investimento complessivo in ricerca e
innovazione da 1 miliardo di euro da qui al 2020. Una grande
sfida da affrontare con responsabilità e un pizzico di sana
spregiudicatezza”. (Ln)