“Quello dei fratelli Plantamura
rappresenta una forma di contaminazione territoriale positiva,
che incuriosisce: da una vocazione non del territorio,
concretizzata utilizzando materia prima locale, latte di
aziende brianzole, dimostrano che ci sono utilizzi molteplici ma
che soprattutto quando si punta alla qualità si ottengono buoni
risultati. E la loro presenza qui, a due metri dalla grande
distribuzione, sul mercato da nove anni, testimonia la bontà
dell’iniziativa”. Lo ha spiegato l’assessore regionale
all’Agricoltura Gianni Fava, al termine della visita che ha
effettuato oggi a Muggiò (Mb), presso il Caseificio La Murgia
dei fratelli Plantamura.
DA MOTTOLA A MUGGIO’ – Il Caseificio La Murgia è frutto
dell’iniziativa di una famiglia di agricoltori con azienda
agricola a Mottola (Ta). I fratelli Plantamura, Gaetano e
Giovanni, hanno concretizzato l’obiettivo, 9 anni fa, aprendo
l’azienda casearia a tra Muggiò e Lissone, in Brianza, in
collaborazione con l’azienda del parco di Monza di Giuseppe
Colosio e l’azienda dei fratelli Massimo e Roberto Redaelli di
Lesmo (Mb), da cui ritirano il latte ogni giorno.
ESTERO IL MERCATO CHE RISPONDE MEGLIO – “E’ il mercato estero
che si conferma il più attento e redditizio – spiega Gaetano
Plantamura – : ci cercano da Indonesia, Malesia, ma anche da
Londra, è arrivato persino un giapponese, qui da noi, ma ha
chiesto per la nostra burrata otto mesi di scadenza, che è
impossibile per un prodotto come il nostro perché non si può
congelare. I problemi principali da affrontare restano sempre
quelli sanitari, legati alla freschezza del prodotto, al
trasporto e ai tempi di consegna”.
A TUTTOFOOD GRAZIE A UNIONCAMERE E REGIONE LOMBARDIA – “Abbiamo
partecipato a un bando di Unioncamere che ci ha permesso di fare
la nostra prima esperienza con i mercati esteri a Tuttofood,
importante fiera dell’agroalimentare – ha aggiunto Giovanni
Plantamura – , per noi è stato un successo, tanti i contatti, e
anche i clienti nuovi, tant’è che a breve dovremo fare nuove
assunzioni. Siamo stati seguiti bene, sia da Unioncamere che
dalla Regione, diversamente per noi affrontare i mercati esteri
sarebbe stato complicato. Abbiamo fatto tanti sacrifici, ma
piano piano stanno arrivando i risultati. Chi diceva che aprendo
davanti a un grande centro commerciale saremmo durati poco è
stato smentito”.
QUALITA’ DISTINTIVA SI AFFERMA SEMPRE – L’esperienza dei
fratelli pugliesi è la conferma, ancora una volta, ha aggiunto
Fava, che “riusciamo a essere competitivi quando trasformiamo e
realizziamo cose pregiate. Qui c’è una grande vocazione pugliese
che si sposa bene con quella lombarda, e il fatto che ciò
avvenga con materie prime completamente lombarde è un fatto
assolutamente positivo. Hanno selezionato due imprese
zootecniche in un’area, quella di Monza e Brianza, che questa
vocazione l’ha persa. Credo che questo atteggiamento possa
essere utile in prospettiva per far si che chi si affaccia al
mondo agricolo in questa fase possa avere sbocchi alternativi a
quelli convenzionali”.
VALORIZZARE MATERIA PRIMA E VENDERE DIRETTAMENTE – “E’ ora di
ragionare su un modello che valorizza direttamente la materia
prima, vende direttamente il prodotto e torna a dare valore alla
filiera dei produttori – ha spiegato l’assessore lombardo – .
Cosa che oggi non accade: abbiamo prodotti che si valorizzano
bene in giro per il mondo, ma produttori che vengono trattati
alla stregua di chi fa ‘similari’ in Germania, Repubblica Ceca o
Danimarca. A differenza loro, noi abbiamo molta distintività
territoriale e materia prima di qualità: un connubio vincente
che va sostenuto”. (Ln)