“I Gal, Gruppi di azione
locale, cambiano pelle. Oggi e’ l’ultimo giorno della vecchia
programmazione. Domani, con la pubblicazione del bando in
seguito alla delibera che prevede l’avvio della nuova
programmazione sul programma Leader, cambia tutto”. Lo ha
spiegato l’assessore regionale all’agricoltura Gianni Fava
intervenendo oggi alla presentazione del progetto di
‘incentivazione’ turistica dell’altopiano di Caregno, tra
Gardone Val Trompia e Marcheno, in provincia di Brescia, alla
presenza di numerosi sindaci del territorio e della presidente
del Gal (Gruppo Azione Locale) ‘Golem’ Valtrompia Sebino,
Barbara Morandi.
67 MILIONI PER LA PROMOZIONE – “Abbiamo destinato 67 milioni di
euro alla promozione territoriale – ha aggiunto Fava – 64 dei
quali immediatamente disponibili nell’ambito dei nuovi piani,
per finanziare progetti da un minimo di 5 milioni di euro a un
massimo di 8. Questo significa che se i
primi 8 progetti piu’ meritori dovessero essere tutti da 8
milioni, la quota si esaurirebbe e buona parte dei progetti
presentati in Lombardia non potrebbe accedere ai finanziamenti”.
RIAGGREGAZIONE – Occorre dunque aggregarsi, Fava lo dice non da
oggi. “Da domani parte una programmazione nuova, – ha detto Fava
– ognuno si organizzi su base aggregativa nuova. Ci sono nuove
regole, anche per la partecipazione del privato, che avranno un
peso nell’assegnazione dei
punteggi nei bandi”. Una grande opportunita’ che, ha aggiunto
l’assessore “spero anche questo territorio voglia cogliere. La
Ue ci impone una bandistica che abbia una sua logica in termini
di trasparenza. Percio’ occorre partire ex novo, con una
progettualita’ legata alla promozione del territorio attraverso i
prodotti”.
IL PROGETTO – L’iniziativa – il budget complessivo e’ di 230
mila euro, 160 dei quali di provenienza regionale e 70 mila
suddivisi tra i tre comuni coinvolti – coinvolge i comuni di
Gardone Val Trompia, Marcheno e Tavernole sul Mella, attraverso
il Gal locale, che hanno messo a punto l’iniziativa di
promozione turistica. Obiettivo, valorizzare il patrimonio
naturalistico, agricolo e della sentieristica nell’altopiano,
orientando la domanda turistica su servizi, strutture ricettive
e nuove attivita’ e proposte tra cascine, malghe e il monte
Guglielmo.
MULTIFUNZIONE – “Questo e’ un pezzo di territorio che viene
restituito alla propria vocazione, che nella logica comunitaria,
risponde al concetto di multifunzione – ha spiegato Fava -. E’
necessario dare alla montagna
agricola una valenza che abbia un ritorno in termini economici a
chi investe in questa zona. Se qui viene a mancare l’attivita’
agricola come presidio di gestione della montagna, si perde
l’elemento distintivo, dal
punto di vista ambientale e delle produzioni locale. Non esiste,
del resto, in Lombardia attivita’ di gestione territoriale che
prescinda da un’ attivita’ agricola: l’87 per cento del
territorio lombardo e’ gestito da imprese agricole. Se manca
l’imprenditore agricolo, impegnato nella
multifunzione e in altre attivita’ , nessuno ha interesse ad
andare a gestire queste zone. Un punto fermo della
programmazione che va’ a sostenere la progettualita’ dei
territori”. (Ln)