“La viticoltura lombarda quest’anno e’
giovane ed e’ declinata al femminile. Per questo abbiamo voluto
qui con noi oggi tre giovani imprenditrici. Donne che hanno
scoperto di saper valorizzare un pezzo di terra o l’azienda di
famiglia con una modalita’ nuova. Coniugando il tema alla base
della promozione, il territorio. L’elemento chiave che dobbiamo
esportare. Non abbiamo nulla da invidiare agli altri. Servono
marchi e figure positive, come quelle rappresentate da queste
imprenditrici, che promuovano il territorio e il vino nel
mondo”. E’ quanto ha sottolineato l’assessore regionale
all’Agricoltura Gianni Fava, illustrando oggi contenuti e modi
della presenza lombarda all’edizione 2016 di Vinitaly, che
compie 50 anni. Alla presentazione, con Giandomenico Auricchio,
presidente di Unioncamere Lombardia e Maurizio Danese,
presidente di Veronafiere, sono intervenute: Diletta Cavalleri,
azienda agricola Cavalleri, Franciacorta; Cristina Cerri,
azienda agricola Travaglino, Oltrepo; Claudia Crippa, azienda
agricola ‘La Costa’ di Montevecchia(Lc), presidente del
Consorzio Igt Terre Lariane.
APPUNTAMENTO CHE SI RINNOVA – “Vinitaly e’ una grande vetrina,
che si rinnova, con elementi di servizio come l’accesso alla
fiera – ha rilevato Fava -. Un accesso qualificato, che ha
bisogno di un messaggio forte, da una regione, come la
Lombardia, che in termini qualitativi e’ la prima nel Paese, con
la piu’ alta concentrazione di etichette per l’export. Serve
gente con sensibilita’, che abbia voglia di misurarsi, questa e’
la forza di un mondo che si sta riscoprendo: vogliamo che
diventi la regione del vino di qualita’, passando dai piu’ piccoli
ai piu’ grandi produttori in rappresentanza dei territori.
Sapendo che, quando la promozione si concentra attorno a un
marchio famoso, ne beneficiano tutti. Senza aver paura di
competere con nessuno”. A rappresentare la nostra regione
Capriano del Colle, Consorzio Terre Lariane, i Vini mantovani,
San Colombano al Lambro, Oltrepo, Valtellina (che punta sulla
biodiversita’), Moscato di Scanzo (la piu’ ‘piccola’ Docg
d’Italia), Valcalepio, Franciacorta, Lugana, Valtenesi. Novita’
di quest’anno , per la Lombardia le grandi sale di degustazione
dedicate ai buyers stranieri per migliorare e aumentare contatti
e scambi business to business.
VINO AMBASCIATORE DEL MADE IN ITALY – “Il vino, con
l’alimentare, la moda e il design – ha ricordato Auricchio – e’
uno dei grandi ambasciatori del made in Italy nel mondo. A 50
anni esatti, devo sottolineare quella che fu l’intuizione felice
di Unioncamere Lombardia che, da quasi 20 anni, dispone di un
padiglione significativo di 8500 metri quadri, dove ci sono
circa 200 produttori riuniti in consorzi, con mille etichette in
degustazione”. Questi sono i numeri del padiglione Lombardia.
Compito delle istituzioni, noi con Regione, e’ sostenere le
eccellenze lombarde, come i produttori di vino. I dati ci
indicano che l’export e’ cresciuto del 20% dal 2010 al 2015, per
un totale di 255 milioni di euro in valore. Una componente forte
della nostra economia”. “Durante Expo, il numero dei contatti
tra buyers e’ stato impressionante – ha ricordato Auricchio -. Ne
parlavamo ieri a ‘Dillo alla Lombardia’, e’ ora di mettere a
frutto quei sei mesi, per poter far venire in Lombardia buyers
del vitivinicolo e dare ulteriori possibilita’ alle imprese
lombarde”.
UN’INTUIZIONE LUNGA 50 ANNI – “Nel 1967 – ha ricordato Maurizio
Danese, presidente di Veronafiere – nasceva a Verona una
intuizione che ha portato l’Italia a essere veicolata nel mondo.
Investire nel vino vale il 160% in piu’ degli investimenti
finanziari. E oggi assistiamo al ruolo determinante anche delle
donne del vino, insieme ai giovani che si affacciano in questo
mondo, trovando nuove forme di occupazione. Un mondo da 12,5
miliardi di valore, di cui 5,4 destinati all’export, con
l’obiettivo, entro il 2020, di arrivare a 7,25 miliardi. Oggi
siamo qui per rendere omaggio alla Lombardia, con cui abbiamo
fatto insieme questi primi 50 anni”.
VINO, TERRITORIO, SUGGESTIONI – “Il vino, in questo momento,
vive di grandi suggestioni – ha aggiunto Fava – e di promozioni
che discendono dalle suggestioni. Lo scorso anno siamo riusciti
a superare in produzione la Francia, per la prima volta, ma in
valore abbiamo esportato la meta’ del valore, 5 miliardi contro i
10 del paese transalpino. La competizione non puo’ essere sul
prezzo, va recuperato il giusto margine, occorre qualche
suggestione positiva”. Serve intercettare lo stesso ‘mood’ di
altri territori e intervenire di conseguenza, ha sottolineato
Fava. “Danese – ha sottolineato l’assessore – ha detto
giustamente che il mondo del vino e’ l’unica componente agricola
dove si puo’ parlare di ritorno dei giovani e di questa
esperienza al femminile. Perche’ si vende il made in Italy nel
mondo, dove primeggiano quei marchi territoriali che aumentano
la promozione facendo leva su suggestioni positive”. “Oggi la
fase e’ decisiva – ha aggiunto l’assessore -, penso ci siano
spazi per fare una grande enoteca dei vini lombardi a Milano, su
cui serve la collaborazione di tutti. Anche l’olio sara’ a
Vinitaly: il tema, in questa fase politica, e’ rilevante. Ogni
volta che parlo dei miei prodotti lombardi sono orgoglioso, e
quando lo sei, trasmetti un po’ di entusiasmo, che di questi
tempi non guasta”.
I DATI, LE PRODUZIONI – Le produzioni a denominazione d’origine
in Lombardia costituiscono il 90% del totale, contro il 75%
della media nazionale. Quasi una azienda vinicola su sette in
Lombardia e’ condotta da giovani. Il 2015 si chiude con una forte
crescita delle produzioni Docg (+11,7%). La nostra regione
rappresenta il 9% delle denominazioni di qualita’ rispetto al
totale nazionale”. (Lnews)