“Occorre proseguire sulla strada aperta
dalla legge 28/2016 di “Riorganizzazione del sistema lombardo di
gestione e tutela delle aree regionali protette e delle altre
forme di tutela presenti sul territorio”. Oggi ho sentito Citta’
Metropolitana avanzare la richiesta di riconoscimento come ente
di area vasta sovra comunale. Un primo passo, per andare
incontro a questa volonta’ e vedersi riconosciuto questo ‘nuovo
ruolo’, potrebbe essere quello di iniziare l’avvio di un
procedimento per la creazione di un unico parco metropolitano,
in attuazione ai principi della nostra legge di riforma”. Lo ha
detto l’assessore regionale all’Ambiente, Energia e Sviluppo
sostenibile Claudia Terzi, al termine del convegno “I Parchi del
XXI Secolo” in corso oggi, a Milano, a Palazzo Lombardia.
RAFFORZARE LE TUTELE ESISTENTI- “La direzione in cui vogliamo
andare – spiega l’assessore Terzi – e’ quella di rafforzare le
tutele esistenti e implementare le valorizzazioni ecologiche,
paesaggistiche e ambientali; mi sembra che su questo si stia
procedendo bene, il Parco del Ticino ne e’ un esempio concreto”
IL PARCO DEL TICINO – “Nel giugno scorso – ricorda Claudia Terzi
– il Parco del Ticino ha avviato un percorso di ripensamento sui
Parchi. In una fase storica di grandi cambiamenti ci si e’
chiesti cosa possono fare i Parchi per contribuire al
cambiamento e ricoprire un ruolo attivo nei confronti delle
nuove sfide della modernita’. L’esperienza, maturata in una serie
di incontri svolti presso la sede del Parco del Ticino, ha
convinto della necessita’ di una svolta nella considerazione dei
Parchi, nella loro gestione, nelle relazioni tra Parchi e mondo
esterno”
DAL PARCO MUSEO AL PARCO APERTO AL TERRITORIO – “Il convegno di
oggi – sottolinea Terzi – rappresenta una sfida, soprattutto per
i nuovi ruoli che i parchi necessariamente dovranno assumere nel
prossimo futuro per evitare di rimanere confinati in un limbo
caratterizzato dalla sola tutela ed eclissato dalla presenza di
numerosi vincoli forieri di altrettante discordie. I tempi sono
cambiati, i parchi museo non possono rappresentare il futuro. I
parchi si devono aprire al territorio, ai cittadini e allo
sviluppo di attivita’ economiche. Un’apertura meditata,
equilibrata, in alcuni casi anche circoscritta, che permetta di
sviluppare economica, lavoro, marketing ambientale a favore non
solo del singolo, ma della collettivita’”.
LEGGE PER TUTELARE I PARCHI – “Nel corso degli anni – ricorda
Claudia Terzi – da quando e’ stato istituito il primo parco
regionale (il Parco del Ticino), piu’ di 40 anni fa, molta strada
e’ stata fatta e questo lavoro ha permesso di tutelare circa il
25% del territorio lombardo. La notevole stratificazione dei
regimi di tutela esistenti in Lombarda ha prodotto, pero’, una
sovrapposizione negli strumenti di pianificazione e gestione.
Anche per questa ragione abbiamo dato il via, un paio di anni
fa, alla riforma del sistema delle aree protette che e’ stato
recentemente approvata dal Consiglio Regionale con la Legge
Regionale. 28/2016.
DIALOGO E COLLABORAZIONE – “La riforma – ha ribadito l’assessore
regionale – facendo tesoro dell’esperienza esistente, sta
responsabilizzando i parchi regionali che diventano il soggetto
di riferimento territoriale per l’esercizio delle funzioni di
gestione e di tutela a cui riferirsi all’interno di un percorso
di progressiva messa in rete e aggregazione. L’obiettivo e’
quello di sviluppare le molteplici sinergie che spesso non
vengono valorizzate solo per miopia locale o perche’ questa
valorizzazione si scontra con logiche o politiche di governance.
Vogliamo cosi’ mettere al centro dell’attenzione l’oggetto della
tutela facendo in modo che le differenti aree protette possano
confrontarsi e collaborare, sia per quanto riguarda la gestione
coordinata di differenti attivita’/funzioni, sia per quanto
riguarda la messa in comune di risorse”.
SLANCIO VERSO UNA NUOVA VISIONE – “Sono state previste 9 macro
aree – conclude Claudia Terzi – nelle quali i parchi regionali
stanno ragionando per la definizione degli ambiti territoriali
eco-sistemici garantendo una migliore efficienza, incentivando
l’accorpamento dei parchi esistenti e la diminuzione dei
gestori, realizzando un sistema integrato delle aree protette,
anche al fine di semplificare le relazioni con gli utenti e, in
generale, con la popolazione che fruisce delle aree verdi. Sono
convinta che, grazie alla nostra legge, partira’ uno slancio
verso una nuova visione dei parchi nel prossimo futuro”.