SKYRUNNING IN VALMASINO

Sono attesi domenica 26 agosto in Valmasino (So) i 300 atleti, selezionati su 1200 richieste, provenienti da 43 nazioni, che gareggeranno alle 23esima edizione del Trofeo Kima, la grande corsa agonistica su sentiero: 52 Km di sviluppo, 8.400 m di dislivello totale e sette passi tutti sopra i 2500m (quota massima passo Cameraccio 2.950 m), Bocchetta Roma, Cameraccio, Camerozzo, Barbacan, i valichi alpini. Nato in memoria della guida Alpina, Pierangelo Marchetti, il Trofeo Kima e’ da sempre considerato il non plus ultra dello skyrunning ed e’ stato inserito dalla federazione tra le prove extreme/ultra, ovvero tra quelle piu’ tecniche, dure e spettacolari. La gara, in programma domenica 26 agosto, e’ stata presentata in conferenza stampa a Palazzo Pirelli il 18 luglio.
CAMBIAGHI: AGONISMO MODELLO PER I GIOVANI – “Il mio ringraziamento va agli atleti che rendono questa gara unica, diventando anche un prezioso modello per i nostri giovani: lo sport a livello agonistico, importante per la crescita e lo sviluppo delle personali capacita’ dell’atleta espresse nelle diverse discipline, insegna l’importanza di saper raggiungere l’obiettivo, con sudore e tenacia, nel rispetto delle regole e degli altri – ha dichiarato l’assessore allo Sport e Giovani di Regione Lombardia, Martina Cambiaghi. “Il Kima non e’ solo top runner. E’ anche solidarieta’, valorizzazione del territorio, cultura della montagna, promozione turistica ed evento a sfondo sociale, grazie agli eventi che completano l’edizione 2018.
L’ultraskymarathon e’ solo la punta di diamante di una giornata estiva che tutta la valle attende per assistere alla gara e per partecipare alle due prove piu’ corte dedicate agli appassionati di montagna. A questo si aggiungono una serie di attivita’ che valorizzano il territorio: dalle degustazioni dei prodotti tipici, alla premiazione delle guide emerite.”
SERTORI: VALMASINO VETRINA DELLO SKYRUNNING – “La montagna e’ soprattutto patrimonio di tutti – ha detto l’assessore agli Enti Locali, Montagna e Piccoli Comuni Massimo Sertori – E a noi spetta il compito di valorizzare le sue bellezze artistiche, culturali e ambientali, non solo destinando risorse economiche vitali per chi la abita, ma anche diffondendo, attraverso lo sport, valori educativi e di condivisione responsabile. La Val Masino, in quest’ottica, si accinge ad ospitare una kermesse, divenuta ormai vetrina nazionale per lo skyrunning, ma anche in grado di far conoscere uno straordinario territorio capace di accogliere attivita’ sportive che coinvolgono giovani e meno giovani”.
ROSSI:LOMBARDIA NELL’OLIMPO DEGLI SPORT – “Il nostro territorio e’ in grado di ospitare importanti manifestazioni agonistiche di caratura internazionale e la skyrunning del Trofeo Kima ne e’ una conferma”, cosi’ il sottosegretario alla presidenza di Regione Lombardia con delega ai Grandi eventi sportivi, Antonio Rossi ha commentato la presentazione della corsa biennale.
“E’ una manifestazione estiva di elevato impatto – ha proseguito – che si svolge sulle splendide vette lombarde e che evidenzia come il binomio vincente sport-montagna in questo particolare momento sia di estrema attualita’. Una sfida che proietta la Lombardia nell’Olimpo degli sport di montagna e che al traguardo trasforma l’atleta in eroe”.
PERCORSO E TEMPI – Partenza da Filorera (870 m), Val di Predarossa, Rifugio Ponti, Passo Cameraccio, Passo Torrone, Rif Allievi-Bonacossa, Passo Averta, Passo Qualido, Passo Camerozzo, Rif Gianetti, Passo Barbacan, Rif Omio, Bagni di Masino, Piana di Bregolana, San Martino e arrivo a Filorera(870m). Sviluppo 52 Km dislivello in salita di 4.200 m e altrettanti in discesa valicando sette passi tutti sopra i 2500 m; quota massima passo Cameraccio 2.950 m. Il tempo massimo per concludere la gara sara’ di 11h. I tempi da battere sono quelli deI nepalese Bhim Gurung 6h10’44” (2016) e, tra le donne, la spagnola Nuria Picas 7h36’21”

“SULLE ORME DEI GIGANTI”

E’ la metafora che, secondo l’assessore all’Autonomia e cultura di Regione Lombardia Stefano Bruno Galli, meglio rende il significato profondo del ’20th International Rock Art Conference IFRAO 2018′, il Congresso Mondiale dell’arte rupestre Ifrao, che si terra’ a Darfo Boario Terme, in Valcamonica (Brescia), dal 29 agosto al 2 settembre 2018. “Il presente illumina il passato – ha chiosato Galli durante la conferenza stampa di presentazione, lo scorso 31 luglio, a Palazzo Pirelli -, che va quindi approfondito, studiato. Non e’ il passato che illumina il presente, ma l’esatto contrario: e’ sulle istanze del presente che siamo indotti a cercare risposte nel passato e a salire metaforicamente, appunto, sulle spalle dei giganti, per appoggiarci alla profondita’ del tempo storico che ci sostiene”.
Il congresso e’ organizzato dal Centro Camuno di Studi Preistorici e dalla Cooperativa Archeologica Le Orme dell’Uomo, con il sostegno dell’Assessorato all’Autonomia e alla Cultura di Regione Lombardia, della Provincia di Brescia e degli Enti Locali.
ALTISSIMO MOMENTO SCIENTIFICO – “Regione Lombardia – ha proseguito l’assessore – non poteva non partecipare a questo grande evento internazionale, sostenuto da autorevoli Istituzioni, a partire dal Ministero per i Beni e le Attivita’culturali, che vedra’ gravitare migliaia di studiosi, in un confronto scientifico e storico che fara’ di Darfo, in quei giorni, la capitale internazionale degli studi paleolitici”.
VALCAMONICA E ROSA CAMUNA – La Valcamonica e’ stata scelta in quanto primo sito con arte rupestre a entrare nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco. “Impossibile non ricordare come il simbolo di Regione Lombardia, la ‘Rosa camuna’, derivi proprio da un’incisione camuna, che Bob Noorda ha graficamente sovrapposto all’Uomo vitruviano di Leonardo” ha spiegato ancora Galli.
LOMBARDIA ABBIA AUTONOMIA ANCHE PER GESTIRE SITI UNESCO – Sempre in tema di Lombardia l’assessore ha poi evidenziato come le incisioni rupestri di Capo di Ponte (Brescia) siano uno degli 11 siti Unesco regionali, che fanno della Lombardia la prima regione italiana per siti Patrimonio dell’Umanita’. “Per una buona parte di questi siti – ha pero’ precisato – si pone un problema giurisdizionale, perche’ sono gestiti dallo Stato, quindi i Comuni non hanno possibilita’ di intervento se non fino al perimetro del sito stesso. Ecco perche’ la valorizzazione dei beni archeologici fa parte delle materie per le quali chiediamo l’autonomia”.
CULTURA FATTORE DI SVILUPPO – “La valorizzazione dei siti e’ di straordinaria importanza – ha concluso Galli – perche’ investire in cultura genera sviluppo, come anche recenti studi attestano. E’ anche con questa consapevolezza, cioe’ che la cultura s’impone come un fattore di sviluppo, che occorre guardare a questo importante congresso”.

PONTE GENOVA, LOMBARDIA C’E’

“La Protezione civile della Regione Lombardia e’ pronta a rispondere alle richieste che ci arrivano da Genova, tutto il sistema e’ pre allertato”. Lo ha ribadito l’assessore regionale al Territorio e alla Protezione civile Pietro Foroni che, in stretto raccordo con il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, sta seguendo sin da questa mattina l’evolversi della drammatica vicenda del crollo del ponte sull’autostrada A10 a Genova.
“Sono partiti un elicottero dell’elisoccorso – ha precisato l’assessore che sta coordinando l’attivita’ della sala operativa della Protezione civile della Regione Lombardia – oltre a due veicoli equipaggiati per interventi in aree disastrate. In questo momento sono gia’ al lavoro un funzionario dell’Agenzia Regionale Emergenza e Urgenza, tre medici, cinque infermieri e due tecnici specializzati in logistica. Queste sono le richieste pervenute al momento dall’Unita’ di crisi e inviate immediatamente sul posto”.
“Siamo pronti per qualsiasi evenienza – ha aggiunto l’assessore Foroni – e per rispondere ad ogni ulteriore richiesta che riceveremo”.
Intanto, a Genova sono gia’ arrivate due unita’ cinofile da Giussano (Mb)con 4 operatori e 2 cani, oltre alle unita’ U.S.A.R. (Urban Search And Rescue) specializzate in attivita’ di ricerca e salvataggio di persone disperse e seppellite. Provengono da Milano, Bergamo e Brescia e sono composte da 11 operatori Areu e da 40 Vigili del Fuoco.

GRANDI ALBERI DA TUTELARE

Regione Lombardia da anni si occupa di alberi monumentali, coordinando i censimenti nelle province e nei parchi regionali. La Lombardia e’ la regione italiana che ospita la piu’ ampia varieta’ di specie arboree, grazie alla diversita’ di ambienti che ne caratterizzano il territorio. L’attivita’ di aggiornamento prosegue e puo’ vantare oltre mille istruttorie effettuate.
PATRIMONIO DA DIFENDERE – “I grandi alberi hanno sempre rappresentato, nei diversi territori, un significativo patrimonio di storia dall’altissimo valore simbolico – dichiara l’assessore all’Ambiente e Clima di Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo -. Numerosi sono i riferimenti letterari, filosofici e religiosi, che mettono al centro l’albero quale soggetto di riferimento. La ricerca e tutela delle piante piu’ meritevoli assume, inoltre, un ulteriore significato, piu’ prettamente scientifico, in relazione alle caratteristiche, anche genetiche, che hanno loro garantito una lunga vita, rendendoli piu’ idonei di altri a superare malattie e altre difficolta’”. “Questo – conclude Cattaneo – e’ un grande patrimonio di storia che la Lombardia deve tutelare e difendere”.
LA LEGISLAZIONE – A livello nazionale una legge del 2013 detta le ‘Disposizioni per la tutela e la salvaguardia degli alberi monumentali, dei filari e delle alberate di particolare pregio paesaggistico, naturalistico, monumentale, storico e culturale’ e il decreto interministeriale del 23 ottobre 2014 stabilisce le competenze e le modalita’ per la realizzazione dell’elenco degli alberi monumentali d’Italia.
IN LOMBARDIA 188 PIANTE MONUMENTALI – In Lombardia ci sono 188 piante con caratteri di monumentalita’: 121 gia’ inserite nell’elenco e 67 che verranno a breve pubblicate con il prossimo aggiornamento. Tra le specie piu’ rappresentative si annoverano cedri e platani insieme a querce, bagolari, ippocastani, tassi, gelsi e pioppi.
CONVENZIONI CON CARABINIERI FORESTALI – Sono 347 i Comuni coinvolti direttamente nel monitoraggio o tramite l’azione dei Carabinieri Forestali, con cui sono state firmate due convenzioni (per gli anni 2015-2017 e per gli anni 2018-2020) per l’impiego del Comando Regione Carabinieri Forestale Lombardia nell’ambito delle materie di competenza regionale:
controllo delle schede di segnalazione e di identificazione trasmesse dai Comuni, nonche’ di quelle dei censimenti provinciali; verifica della sussistenza dei criteri per l’attribuzione del carattere di monumentalita’ sulle schede di cui al punto precedente; identificazione di alberi non segnalati dai Comuni competenti per territorio.
GLI ESEMPLARI PIU’ NOTI – Tra gli esempi di alberi piu’ noti in Lombardia, oggetto dell’attenzione dei turisti si trovano: Morus alba – Ponte in Valtellina (So), Magnolia grandiflora – Cinisello Balsamo (Mi), Platanus acerifolia – Cernobbio (Co), Sophora japonica – Seriate (Bg) Cedrus – Somma Lombardo (Va) Quercus rubra – Milano Cedrus libani – Villa Olmo – Como Cupressus sempervirens – Salo’ (Bs).