FRECCE

“Nel rinnovare gli auguri per il centenario e il ringraziamento per questo eccezionale regalo, desidero evidenziare come l’Aeronautica Militare rappresenti la capacità di mettere insieme coraggio con innovazione e ricerca tecnologica”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, a margine della celebrazione a Palazzo Pirelli dei 100 anni dell’Aeronautica Militare, che ha previsto anche una serie di passaggi delle Frecce Tricolori su Palazzo Lombardia e su Palazzo Pirelli. Momenti che il presidente Fontana non ha esitato a definire “emozionanti ed esaltanti”.

“L’Aeronautica Militare – ha aggiunto il governatore – è uno dei simboli della capacità delle nostre Forze armate di essere sempre presente nei momenti del bisogno, a loro va il ringraziamento di tutti i lombardi”.

CONTAMINAZIONI

Arrivano fino in Messico le iniziative per Bergamo-Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, stavolta con al centro l’eccellenza del Design. Grazie alla collaborazione tra Regione Lombardia, Confartigianato Bergamo e il Consolato Generale del Messico è infatti al via il progetto ‘Sinergia Oltreoceano: Ideare e Fare il Design’, che vede coniugare il Design messicano e l’artigianato Made in Italy, in programma dall’8 al 17 settembre 2023 a Bergamo.

“Si tratta di un’iniziativa unica nel suo genere che unisce il talento di designer messicani con la qualità ed esperienza degli artigiani italiani per creare degli oggetti d’arredo domestico”, commenta Barbara Mazzali, assessore al Turismo, Marketing Territoriale e Moda di Regione Lombardia, oggi in occasione dell’inaugurazione della mostra al Chiostro di Sant’Agata a Bergamo Alta, dove sono esposti una trentina di manufatti di altissimo design.

“Unire la creatività di due mondi così lontani, come Lombardia e Messico, ma uniti da creatività e amore per i colori – continua Mazzali – non può che portare a risultati sorprendenti. La manifattura di cui noi lombardi siamo capofila in Italia e nel mondo, non potrà che contaminare da una parte i designer messicani che a loro volta lasceranno ‘tracce’ nel futuro lavoro dei nostri artigiani”.

La mostra sarà itinerante e avrà come scopo rendere commerciale la loro produzione e metterle in vendita in diversi mercati aldilà dei confini del Messico e l’Italia.

VISIONI

Il Museo Bagatti Valsecchi e la Fondazione Pasquale Battista, con il sostegno del Gruppo Augusta Ratio S.p.A., SILGAS e K&L Gates, il patrocinio della Regione Lombardia, del Comune di Milano e dell’Institut français di Milano, e in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Carrara, presentano dal 16 giugno al 3 dicembre 2023 la prima mostra milanese dedicata al fotografo Vasco Ascolini dal titolo Visioni Metafisiche. Vasco Ascolini incontra Canova, Thorvaldsen e De Chirico, a cura di Antonio D’Amico e Luca Carnicelli.

Il percorso di visita si snoda all’interno delle sale museali dove si potrà ammirare una selezione di oltre settanta tra gli scatti più significativi di Ascolini, dedicati ad elementi statuari, proposti come frammenti scultorei che animano, con la loro immobilità, contesti desolati. Tema caro all’artista fin dai primi anni Ottanta, quando iniziò a immortalare architetture isolate sospese nel tempo, caratterizzate da metafisici spazi alienati.

I dialoghi metafisici sono il focus di questa mostra: il cosmo fotografico di Ascolini si pone in relazione con le tele di Giorgio de Chirico attraverso scatti che enfatizzano una dimensione atemporale scandita da bianchissime sculture marmoree e immensi spazi disabitati. Le opere del fotografo reggiano dialogano pertanto con L’Autoritratto di De Chirico e L’Autoritratto in gesso di Canova proveniente dall’Accademia di Belle Arti di Carrara, con L’aragosta del 1922 e con una Piazza d’Italia dove si scorgono il silenzio imperante di una scultura sdraiata al centro della piazza e architetture desolate.

La dialettica è arricchita da suggestivi modelli e calchi in gesso dei maestri del Neoclassicismo, come quelli di Antonio Canova e Bertel Thorvaldsen, le cui opere provengono dalle collezioni della Gipsoteca dell’Accademia di Belle Arti di Carrara e da una collezione privata.

Il dialogo che si instaura tra le opere esposte all’interno della Casa Museo di via Gesù immersa nel cuore del quadrilatero della moda, si spinge fino ad abbracciare elementi di relazione con i canoni estetici propri della Haute couture. Questi vengono indagati per mezzo di opere i cui soggetti, avvolti in veli di plastica, assumono sembianze di modelli misteriosi ed eterei, che suggeriscono analogie tra il singolare immaginario figurativo ascoliniano e il concept visionario di Demna Gvasalia e attraverso citazioni e richiami espliciti al rosa shocking e all’Abito da sera con aragosta disegnato da Elsa Schiaparelli – in collaborazione con Salvador Dalì -, che al pari di Ascolini visse un legame profondo e autentico con la Francia e la cultura francese.

Il visitatore è così invitato a introdursi nell’eloquente dialogo instaurato tra gli ambienti museali e le opere fotografiche di Vasco Ascolini in un percorso pensato per valorizzare non solo gli scatti del fotografo reggiano ma anche le numerose opere bagattesche. Invitando a fruire gli ambienti come in una vera casa, si potrà scoprire il valore di tutti gli elementi che connotano la Casa Museo Bagatti Valsecchi – dalle ceramiche ai vetri, dagli arredi agli avori – comprendendo l’importanza delle opere che comunemente vengono etichettate come secondarie. L’esposizione pone infatti l’attenzione anche sul parallelismo che corre tra la valorizzazione di dettagli sfuggenti, operata da Vasco Ascolini mediante la selezione di precisi soggetti fotografici e la rivalutazione delle arti applicate attuata dai Bagatti Valsecchi per evocare l’immaginario rinascimentale nella dimensione più prettamente domestica.

Con questa esposizione il Museo Bagatti Valsecchi si dimostra sempre più attento ai dialoghi tra antico e contemporaneo — già insiti nell’approccio ottocentesco dei fratelli Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi — e prende parte alle proposte culturali della città di Milano, ormai divenuto polo attrattivo per la fotografia, con una mostra che offre una visione esaustiva dell’opera di Vasco Ascolini, il quale, concentrandosi sull’artificio della scultura e degli spazi architettonici, restituisce una visione onirica e quasi metafisica degli ambienti della dimora.

“Con questa mostra, realizzata grazie alla partnership con la Fondazione Pasquale Battista e il Gruppo Augusta Ratio, il Museo Bagatti Valsecchi persegue l’intento di ospitare mostre temporanee in armonia con la collezione permanente raccolta dai fratelli Bagatti Valsecchi a metà Ottocento, confermando l’interesse per il collezionismo e in questo caso per la fotografia contemporanea.” – afferma Camilla Bagatti Valsecchi, presidente della Fondazione Bagatti Valsecchi – “Il percorso si snoda in tutte le sale della Casa Museo ed evoca ricordi e suggestioni tra le arti sorelle. Infatti, il nucleo di oltre settanta fotografie di Vasco Ascolini, dedicate alla statuaria antica, viene messo in dialogo con alcuni marmi, con i gessi di Antonio Canova e Bertel Thorvaldsen, alcuni dei quali provenienti dall’Accademia di Belle Arti di Carrara, e con le tele di Giorgio De Chirico, confermando la suggestione metafisica di Ascolini. Ai visitatori auguro di trovare quei dettagli nascosti che connettono le fotografie di Vasco Ascolini con Canova, Thorvaldsen, De Chirico e la nostra collezione permanente”.

“Con questa mostra il Museo Bagatti Valsecchi celebra la lunga e proficua carriera del fotografo emiliano, ponendo l’accento sulla sua produzione dedicata alla scultura antica.” – conclude Francesca Caruso, Assessore alla Cultura di Regione Lombardia – “Un lavoro, quello di Ascolini, che grazie al sapiente uso di luci e ombre, arricchisce i soggetti da lui ritratti di nuovi significati, in un’atmosfera senza tempo. Nel rendere omaggio all’opera del fotografo mi unisco, in quanto Assessore alla Cultura di Regione Lombardia, al Museo Bagatti Valsecchi, una delle Case Museo di Milano riconosciute dalla Regione, il cui grande patrimonio culturale restituisce non solo una puntuale rappresentazione del collezionismo di fine XIX secolo, ma anche uno spaccato della società milanese dell’epoca.  Attraverso i suoi musei riconosciuti, la Lombardia cerca sempre di più di dare voce a nuove sinergie tra antico e contemporaneo, attraverso esposizioni temporanee ed installazioni di artisti, fotografi e designer. Sono lieta di constatare come il sostegno di Regione Lombardia consenta alla Fondazione Bagatti Valsecchi di porsi come un esempio virtuoso di promozione e valorizzazione culturale anche in questo campo”.

Accompagna la mostra un catalogo edito da Sagep Editori con contributi di Antonio D’Amico, Luca Carnicelli, Eugenio Bitetti, Aurora Ghezzi, Moira Mascotto, direttrice del Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno.

VENEZIA CINEMA

L’assessore regionale alla Cultura, Francesca Caruso, ha incontrato oggi a Venezia i giovani della Fondazione Cineteca Italiana per un dialogo sull’arte cinematografica e il ruolo di Regione Lombardia.

“Si tratta – ha detto Caruso – dei ragazzi che stanno seguendo la Mostra del Cinema di Venezia per conto della Fondazione Cineteca Italiana, condividendo e producendo contenuti social. È stata una bella occasione di arricchimento e confronto, in cui ho avuto modo di illustrare in cosa consiste il mio ruolo di assessore regionale e quali misure stiamo mettendo in campo per la cultura e il cinema in Lombardia”.

“In particolare – ha proseguito Caruso – penso agli investimenti di ‘Next’, progetto unico in Italia il cui duplice obiettivo è quello di incentivare nuove produzioni di spettacoli dal vivo e sostenere la programmazione delle sale sul territorio. Abbiamo parlato anche di ‘Schermi di Classe’, iniziativa che consentirà alle scuole di assistere a proiezioni gratuite di film di qualità nelle sale lombarde.

“Sin dall’inizio del mio mandato – ha concluso l’assessore – ho sostenuto l’importanza di coinvolgere i giovani nelle iniziative culturali, valorizzando le loro potenzialità e ascoltando le loro esigenze. Per questo credo che siano fondamentali occasioni di dialogo e di ascolto come quella di oggi”.

WHITE

La moda italiana non è fatta solo di grandi marchi, ma anche di tante piccole e medie aziende artigiane che, con la loro sapienza e cura del dettaglio, fanno grande il Made in Italy nel mondo. Lo ha ribadito Barbara Mazzali, assessore a Turismo, Marketing territoriale e Moda di Regione Lombardia, nel corso del suo intervento alla conferenza stampa di presentazione di White, oggi a Palazzo Reale di Milano.

La nuova edizione del ‘content show’ dedicato ai nuovi trend donna prêt-à-porter della stagione primavera-estate 2024, intitolata quest’anno ‘White Show-Sign of the Times’, è in programma da venerdì 22 a lunedì 25 settembre nell’ambito della Milano Fashion week, negli spazi diffusi del Tortona Fashion District.

“Un applauso a chi 20 anni fa ha avuto l’intuito di creare uno spazio espositivo dedicato alle microaziende, spina dorsale del nostro Made in Italy”, ha dichiarato Mazzali, ringraziando l’ideatore di ‘White’, Massimiliano Bizzi, “per il grande lavoro di ricerca per costruire ogni edizione”. “Dal palcoscenico di ‘White’ infatti – ha proseguito l’assessore – sono partiti moltissimi brand sconosciuti, che, grazie a questa vetrina, hanno raggiunto l’Olimpo della moda”.

“Tra pochi giorni White accoglierà circa 40 eccellenze lombarde del fashion che, insieme a 350 altri brand, alcuni emergenti, si presenteranno ai migliori buyer esteri e operatori del settore”, ha ricordato Mazzali.

“Novità di questa edizione – ha aggiunto – il ‘White Village’, un vero ‘Fuori salone’ che ospiterà conferenze, panel, workshop e tante attività che sveleranno il magico ma duro lavoro ‘dietro le quinte’ della moda”.

Nato da un’idea di Massimiliano Bizzi, White da oltre un ventennio rappresenta una vetrina internazionale dedicata a collezioni prêt-à-porter di marchi italiani e internazionali, selezionati attraverso un meticoloso lavoro di ricerca. Si tratta di uno degli eventi dei più rilevanti e dinamici durante le Milano Fashion Week, in grado di attirare numerosi buyer, addetti stampa e operatori del settore provenienti da tutto il mondo.

Anche in questa edizione il Dna di White Show sarà palpabile all’interno del salone che si riconfermerà come piattaforma di riferimento per la ricerca stilistica e vetrina delle nuove tendenze presentando in anteprima le collezioni di oltre 350 brand.

Digitalizzazione, nuove tecnologie, innovazione responsabile, progettazione sostenibile e intelligenza artificiale, ma anche installazioni, attivazioni digitali, cocktail event con Dj set, saranno invece i temi e le attrazioni che animeranno il ‘White Village’, evento ‘fuori salone’ di White.