“Piango la scomparsa di un illustre e stimato collega che conoscevo sin dalla metà degli anni Ottanta: il professor Giorgio Galli. Era docente di Storia delle Dottrine politiche, la mia stessa disciplina, all’Università degli studi di Milano. Era uno storico delle dottrine politiche anomalo e diverso dagli altri in quanto la sua vocazione, i suoi studi e le sue ricerche, erano più orientate verso la scienza politica”. Con queste parole l’assessore della Regione Lombardia all’Autonomia e Cultura Stefano Bruno Galli ha espresso cordoglio per la notizia della morte del collega universitario Giorgio Galli.
“Importanti sono stati i suoi lavori – ricorda l’assessore regionale – sul sistema politico italiano, la storia dei partiti e il fenomeno del terrorismo rosso. Giorgio Galli aveva infatti una maggiore sensibilità verso le ideologie rispetto alle ‘dottrine’ in senso stretto. Fondamentale resta, per capire le dinamiche della politica nell’età della Prima repubblica, il suo ‘Bipartitismo imperfetto’, dedicato al rapporto fra la Dc e il Pci. Nell’ultima fase della sua attività di ricerca si era dedicato ai rapporti fra la politica e l’esoterismo. Scrittore assai prolifico, ha sempre raccolto un grande successo e anche per questo è sempre stato mal digerito dai paludati ambienti accademici”.