L’assessore all’Ambiente e Clima di Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, si è recato questa mattina in visita al campo base sul ghiacciaio del Mandrone (3050 metri sul livello del mare) dove si sta lavorando al progetto ‘Ada270’, sostenuto da Regione Lombardia in partnership con altri soggetti pubblici e privati.
Si tratta di: Fondazione Lombardia per l’ambiente (Fla), Comunità montana della Valcamonica (partner istituzionali e finanziatori del progetto), Università Bicocca, Politecnico di Milano, Land & Cogeo (partner tecnici e scientifici attuatori, coordinati da Fla), Edison, Valcamonica servizi e Acqua surgiva.
Il progetto prevede l’estrazione di una ‘carota’ di ghiaccio alla profondità di 270 metri. Servirà per effettuare analisi e misurazioni da parte del team scientifico, al fine di ricostruire gli ultimi 200-300 anni della storia climatica e ambientale dell’area alpina.
A 3000 metri risulta più complicato respirare con Dispositivi di difesa individuale (Dpi), per questo prima di salire tutti sono stati sottoposti a tampone. Ed è la ragione per cui i partecipanti sono senza mascherina.
Al sopralluogo hanno partecipato, oltre all’assessore all’Ambiente e Clima, Raffaele Cattaneo, Fabrizio Piccarolo direttore di Fondazione Lombardia per l’ambiente (Fla), Roberto Laffi direttore generale Territorio e protezione civile di Regione Lombardia, Dario Fossati direttore vicario dell’Assessorato al Territorio e Protezione civile di Regione Lombardia.
“Sono impressionato da questo lavoro straordinario – afferma l’assessore Cattaneo – per la prima volta si scende a 270 metri di profondità per estrarre una carota di ghiaccio al fine di capire i cambiamenti climatici e ambientali. La Regione ha voluto sostenere questo progetto scientifico, attraverso il quale poter leggere la storia del ghiacciaio: esso rappresenta infatti un archivio in cui sono custodite polveri, aerosol, gas, resti vegetali, pollini, batteri”.
“Potremo capire – aggiunge l’assessore – come si sia modificato il clima e come la natura si sia adattata a questi cambiamenti. Un progetto mai tentato prima a queste profondità. Abbiamo già superato i 220 metri di profondità. Questo a conferma che la Lombardia sui temi ambientali, del cambiamento climatico, dello studio della biodiversità e di un modello di sviluppo sostenibile, è già oggi una regione all’avanguardia”.
“La Fondazione Lombardia per l’ambiente – commenta il direttore Fabrizio Piccarolo – è orgogliosa di coordinare scientificamente questo ambizioso progetto, che ci permette di delineare i trend climatici e ambientali degli ultimi secoli. Non solo, ci consentirà di costruire con più certezza scenari climatici futuri in base ai quali realizzare interventi efficaci per ridurre i rischi derivanti dall’innalzamento delle temperature e gli impatti del cambiamento climatico”.