LA CONVIVIALITA’

Siamo in pieno inverno dinanzi al calore rassicurante del camino acceso. Il suo scoppiettio rilassante viene sormontato dalle risate e dal vociare allegro dei nostri commensali. Finalmente sono pronte ed ognuno si ritrova per le mani un dischetto fumante che provvederà a tagliare a metà ed a farcire con un trito di carne di maiale, rosmarino ed aglio, oppure con coniglio in umido, lepre alla cacciatora o carne di cinghiale a seconda dei gusti personali. Questo era quello che succedeva nel modenese quando venivano preparate le crescentine o tigelle. Una sorta di pane  a forma di disco con inciso il più delle volte delle forme geometriche la più comune era il cosiddetto fiore della vita, simbolo di prosperità e fecondità. Entrate nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani costituite da farina, acqua, sale, lievito di birra o bicarbonato oggi oltre che nelle trattorie è facile trovarle anche nei fast food o nelle sagre in cui viene presentato il cibo di strada. Con il  tempo oltre ai ripieni menzionati poco fa sono stati introdotti altri tipi di farciture che spaziano tra salumi, formaggi, verdure e altre salse dolci o salate, l’unico limite è dettato dalla fantasia e dai gusti di chi le sta preparando. L’unica cosa rimasta inalterata nel tempo è lo scopo per il quale sono state create, la convivialità. Che sia davanti ad un camino, al tavolo di una trattoria o in piedi per strada non c’è nulla di più bello che essere in compagnia dei propri amici mangiando, ridendo e scherzando. Scontato? Assolutamente… ma sfido chiunque a non avere l’umore alle stelle quando colto dalla fame starà per addentare un panino contenente le sfiziosità di cui è ghiotto. Questo ed altro su Instagram @juri_spankhmayer_bassani