“Sono stati rispettati i tempi che ci
eravamo prefissati: dal primo maggio, data di inaugurazione di
Expo 2015, l’ecosistema ‘Malpensa Smart City delle merci’
entrerà a regime e sarà operativo. Un risultato importante,
anche considerando che nel semestre dell’Esposizione sarà
determinante il contributo delle catene logistiche ‘veloci’, per
via dell’aumento di flussi di merci previsto nell’area
milanese”. Lo ha detto l’assessore al Commercio, Turismo e
Terziario di Regione Lombardia Mauro Parolini nel corso del suo
intervento alla riunione indetta per fare il punto sullo stato
del progetto ‘Malpensa Smart City’ delle merci, organizzata per
gli addetti ai lavori, a Palazzo Pirelli.
IL PROGETTO – Il progetto ‘Malpensa Smart City delle merci’,
dedicato alla realizzazione di un ecosistema digitale a supporto
della filiera cargo, presso l’aeroporto lombardo, è frutto della
sottoscrizione di un Protocollo d’intesa tra Regione Lombardia,
Sea, Anama (Associazione nazionale agenti merci aeree) e
Assohandlers (Associazione nazionale Operatori servizi
aeroportuali di Handling). L’obiettivo è fornire agli operatori
uno strumento efficace di gestione e controllo delle procedure
relativo alla merci in arrivo e in partenza, con la possibilità
di organizzare on line e monitorare le spedizioni durante i vari
passaggi della filiera del cargo aereo: dal trasporto stradale
verso l’aeroporto, all’arrivo a Malpensa, fino alle operazioni
di imbarco e partenza del volo.
MODELLO DA ESPORTARE – “Considerato che Malpensa – ha
sottolineato l’assessore -, dal punto di vista delle merci, è il
più grande aeroporto italiano e uno dei primi in Europa, sono
convinto, anche per via dell’interesse dimostrato in tal senso
dalle associazioni delle compagnie aeree, che l’ecosistema
‘Malpensa Smart City delle merci’ possa costituire un modello
esportabile anche negli altri aeroporti italiani e europei”.
METODO – “Il percorso effettuato per realizzare questo progetto
– ha aggiunto Parolini – è stato complesso. Non è facile far
sedere attorno a un tavolo soggetti tanto diversi tra loro,
soprattutto quando si tratta di rappresentanti di piccole
realtà, ma io non sono d’accordo con chi pensa che la
complessità si possa superare eliminandola. La complessità si
governa mettendo in campo le azioni che permettono di aggregare
ciò che è disgregato, salvando le autonomie. Questo è il metodo
di Regione Lombardia: agevolare il contatto tra i diversi
soggetti interessati a portare a compimento un progetto. In
questo caso il risultato sarà una maggiore efficienza nella
gestione, il che significa tempi più brevi, minori costi e
migliori condizioni di lavoro”. (Ln)