“La tutela dei prodotti figura tra
le tre priorità indicate dagli stakeholders che oggi si sono
interfacciati con Regione Lombardia. Un traguardo importante, la
prova che testimonia la bontà delle scelte fatte in questi primi
due anni. Anche il resto dell’Europa, che ha sempre considerato
il tema dell’origine dei prodotti questione del sud Europa
inizia a porsi il problema: tutti capiscono che le nostre
prospettive in tema per uscire dal tunnel della crisi passano
per il rilancio della filiera agroalimentare”. Lo ha detto
l’assessore regionale all’Agricoltura Gianni Fava, intervenendo
a Morimondo (Mi) al convegno sulla valorizzazione, tutela e
certificazione dei prodotti Dop e Igp”, organizzato nell’ambito
del ‘Sistema delle eccellenze lombarde”.
DA AGROALIMENTARE CHANCES PER TORNARE A CRESCERE – “Se riparte
la filiera agroalimentare in modo serio – ha detto Fava – ,
ripartono con buona probabilità le chances per noi di giocarci
quel ruolo che ci compete sullo scenario internazionale. Come
dato lombardo ricordo che nel 2014 rispetto al 2013
l’agroalimentare è cresciuto del 1,5%, con tre punti di crescita
sull’export rispetto all’anno precedente. Sappiamo che
all’interno delle filiere il primario sta perdendo capacità di
remunerazione, e i produttori di latte ne stanno pagando il
conto, rispetto a una tendenza che vede incrementato il valore
delle produzioni”.
GIOCHIAMO LA PARTITA DEL CIBO DA PROTAGONISTI – “Nonostante
viviamo una diminuzione di consumi interni – ha ricordato Fava –
, mi ha impressionato il fatto che le esportazioni di gorgonzola
siano concentrate in parte in Germania ma soprattutto in Francia
dove la cultura dell’erborinato è significativa e radicata. A
dimostrazione che la specificità di un prodotto non ha limiti di
mercato se promosso adeguatamente”. In questo contesto abbiamo
immaginato un percorso di grande opportunità per questo e altri
prodotti, con la possibilità di giocare a Expo sul nostro
territorio la partita del cibo da protagonisti per i prossimi 50
anni. Questa forza che ci viene riconosciuta in giro per il
mondo – di essere distintivi, di avere un patrimonio di
biodiversità possa essere strumento per affermarci sui mercati
internazionali. Noi saremo lì a Expo a combattere dal punto di
vista comunicativo con dei colossi, come i cinesi che parleranno
di cibo in un padiglione che è costato 55 milioni di euro”.
RIAPPROPIARSI DELLE QUOTE DI MERCATO CHE CI COMPETONO – “Abbiamo
esportato nel mondo un modo di essere – ha sottolineato
l’assessore lombardo – e , altri lo hanno declinato diversamente
conquistando fette di mercato maggiori delle nostre; noi
dobbiamo con la forza della negoziazione e della politica
riappropriarci delle quote di mercato che ci competono, evitando
di farci scopiazzare in malo modo, come mi è capitato nei giorni
scorsi di verificare a New York, quando mi è stato mostrato un
campionario incredibile di prodotti contraffatti”.
CONFRONTARSI SENZA TIMORI A EXPO – “Quello che rivolgo – ha
detto in conclusione Fava – è un invito a segnalare la
disponibilità del Consorzio a partecipare a una serie di
iniziative di btb, con buyers e stakeholders dove il gusto di
Lombardia sarà presente. Non abbiamo timori di confrontarci: ben
vengano quelli che fanno meglio, ma sull’origine della materia
prima non si scherza. E ‘l’unico modo per garantire un
territorio insieme al prodotto”. (Ln)