“Un modello positivo di integrazione
aziendale, un’azienda familiare, che ha scelto la strada della
valorizzazione diretta della propria produzione. Crescono
l’animale, di razza Limousine, e commercializzano la carne in
una sorta di filiera quasi completa. Per queste aziende auspico
che si arrivi a una filiera completa nazionale, perché, di
fatto, tutta la filiera della carne italiana in questo momento
risente la perdita di vocazione sui ristalli: importiamo
dall’estero, l’83 per cento dei bovini da carne è importato
dalla Francia”. Lo ha detto l’assessore regionale
all’Agricoltura Gianni Fava, visitando, oggi, l’azienda Giacomo
Picco a Quinzanello di Dello (Brescia). L’azienda dispone di 5
ettari complessivi e da 27 anni offre al consumatore una scelta
delle proprie carni e salumi – tra cui la salamina a
denominazione comunale (Deco) di Quinzanello – nell’attiguo
spazio aziendale.
INVERTIRE DIPENDENZA DA ESTERO SI PUÒ – “Una dipendenza
dall’estero – ha aggiunto Fava -, che, senza mire autarchiche,
potrebbe essere invertita, applicando a pieno gli obiettivi
della Pac in tema di aiuti accoppiati. Ci sono capitoli
specifici dedicati al tema della diversificazione delle razze,
che danno la possibilità di tornare a fare i ristalli con premi
specifici, per tornare ad avere una filiera di carne totalmente
nazionale”. (Ln)