“Una testimonianza positiva di fare
impresa, sono venuto volentieri a visitare questo spazio, perché
è un modo concreto di fare rete di impresa. Considero questa una
modalità lombarda a tutti gli effetti, un modello molto
positivo, che può servire a tutti: mi piace ricordare che da
questo modello parte uno dei principi cardine della nostra
azione politica, che va nella direzione della distintività del
prodotto. Che significa: riconoscibilità, filiera,
etichettatura, tracciabilità. Tutto quello che la politica
europea ci sta impedendo di fare e un governo troppo timido sta
negoziando al peggio”. Lo ha detto l’assessore regionale
all’Agricoltura Gianni Fava, che ha incontrato oggi Dario
Squeri, presidente di Pomorete, la prima filiera italiana del
pomodoro, amministratore delegato di Steriltom, insieme a
Vittorio Magni (Salumificio La Rocca, Castell’Arquato) presso
‘Piazzetta Piacenza’ a Expo.
BRAVI TRASFORMATORI – “Non c’è dubbio che sulla salumeria i
confini tra Lombardia ed Emilia Romagna siano molto blandi e i
prodotti di grande qualità – ha osservato Fava -. E’ noto
infatti che gran parte della ‘materia prima’ destinata a queste
produzioni alimentari viene dalla nostra regione, ma in Emilia
si trasforma al meglio, perciò le due vocazioni si sommano. Ecco
perché ritengo questa un pezzo della nostra
filiera o, viceversa, la nostra una parte integrante di quella
emiliana”. (Ln)