CIBO BIOLOGICO, FAVA: MERCATO LO CHIEDE, MA CONSUMATORI VANNO TUTELATI

“La risicoltura rappresenta di gran
lunga la prima produzione biologica in Lombardia. Oggi i
prodotti biologici in genere sono piu’ accettati sul mercato,
soprattutto su quello europeo, e sono in forte crescita. Una
forte richiesta che non e’, pero’, accompagnata, in termini
relativi, in quanto a produzione”. Lo ha detto l’assessore
regionale all’Agricoltura Gianni Fava, intervenendo oggi alla
seconda Conferenza internazionale sui sistemi di produzione di
riso biologico organizzata a Expo presso il padiglione della
Biodiversita’. Alla conferenza sono intervenuti Claudia Sorlini,
presidente del comitato scientifico ‘Universita’ per Expo
2015′,Daniele Bosone, presidente della provincia di Pavia,
Giorgio Guardamagna, presidente del Gal Lomellina, e Duccio
Campagnoli, presidente di Bologna Fiere.

IL RISO IN ITALIA E IN LOMBARDIA – “La superficie totale
dedicata alla produzione di riso in Italia e’ pari a 227 mila
ettari, il 51% di quello che viene prodotto in Europa – ha
ricordato Fava – . Di questi solo 10 mila sono destinati al
biologico e di questi 7 mila sono in Lombardia. Con territori
che si sono gia’ mossi in maniera spinta verso questa
specializzazione. Lombardia col Piemonte vale il 92% della
produzione nazionale, ma si equivalgono in termini di
quantitativi. Su 145 aziende che fanno biologico in Lombardia
ben 134 sono in provincia di Pavia, solo 10 in provincia di
Milano e una sola in provincia di Lodi”.

UN MERCATO CHE PUO’ SVILUPPARSI ANCORA – “Nel nostro Piano di
sviluppo rurale – ha spiegato l’assessore – abbiamo sicuramente
aiuti per chi sceglie di convertire ulteriormente la propria
attivita’ aziendale; del resto, chi mantiene la modalita’ mista a
volte non riesce neppure ad avere accesso alle misure
incentivanti sul biologico previste dalla misura 11”.
“Continuiamo a pensare che questo mercato possa avere ulteriori
possibilita’ di sviluppo – ha aggiunto Fava – , pero vogliamo
andare verso una definizione di biologico che sia veramente
rispondente ai parametri richiesti. Perche’ a volte non e’
distinguibile, ma il consumatore va tutelato in questo senso”.
Un comparto interessante e in crescita ” che – ha detto Fava –
non penso possa modificare le dinamiche del mercato del riso: e’
in crescita ma i quantitativi non sono tali da consentire una
modifica del mercato. Il riso negli ultimi 18 mesi ha vissuto
stabilizzazioni nei prezzi che hanno garantito la remunerazione
necessaria ai produttori”.

QUALI TECNICHE PRIVILEGIARE ? – “Penso che debbano essere gli
agricoltori a scegliere la tecnica di produzione – ha spiegato
l’assessore lombardo – . Se c’e’ richiesta di un certo tipo di
prodotto, alla fine e’ l’azienda agricola che fa scelte per
stare sul mercato. Personalmente mi piacerebbe che il biologico
ampliasse questa sua crescita dimensionale , ma entrambi i
mercati del riso vanno se non governati almeno indirizzati in
termini strategici. La Ue ci dice che dobbiamo spingere verso il
biologico, e non c’e’ dubbio che nel nostro Psr, cosi’ come in
altre azioni svolte quest’anno, anche Regione Lombardia abbia
dimostrato attenzione verso questo settore, interpretando quelle
che sono le indicazioni comunitarie. (Lnews)

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