OLIO E VINO ASSET STRATEGICI NOSTRA OFFERTA AGROALIMENTARE

“Quello di oggi e’ un giusto tributo a
questi produttori che rappresentano qualita’ del prodotto e
dell’offerta. Quando penso a Sebino e Franciacorta mi vengono in
mente le cose buone e le tradizioni. Olio e vite sono due
attivita’ tradizionali che si sono evolute, oggi e’ cambiata la
modalita’ di produzione, in giro per il mondo. In quelle
suggestioni positive ci sta sicuramente il lavoro di queste
piccole realta’ produttive, fatto di sacrificio, di volonta’ di
riportare in vita produzioni antiche. Che non tutti possono
apprezzare, ma che e’ giusto che siano remunerate adeguatamente”.
Lo ha spiegato l’assessore regionale all’Agricoltura Ginni Fava,
introducendo oggi a Vinitaly l’iniziativa ‘Io sto con il
prodotto Made in Lombardia’, a cui sono intervenuti Ettore
Prandini, presidente Coldiretti Lombardia, Giuseppe Salvioni,
amministratore delegato Consorzio Franciacorta, Simone Frusca,
direttore Aipol, Nadia Turelli, produttrice e vicepresidente
Consorzio tutela olio extravergine d’oliva Dop laghi lombardi e
Silvano Brescianini, vicepresidente Consorzio Franciacorta.

QUALITA’, NON COMMODITIES – “Adesso la lotta alla contraffazione
e’ diventata patrimonio comune – ha aggiunto Fava – e ora siamo
alla fase due, anche se la prima non e’ ancora conclusa. Dobbiamo
guardare alla promozione, che fai con le modalita’ vicine a cio’
che i consumatori cercano. Piccole quantita’, qualita’, non sono
commodities, non le trovi da altre parti del mondo. Il
consumatore consapevole sa questo e lo apprezza. Ci interessa
che una parte dei consumatori sia disposta ad anteporre il tema
del prezzo in nome della qualita’. Il resto non ci riguarda. E
ora dobbiamo aiutare chi produce a recuperare magari qualche
area vocata, nel caso della vite. Ma la distintivita’ esiste solo
se puo’ essere remunerata in modo adeguata. E la promozione va
fatta su questo, il primo grande investimento che possiamo fare
e’ informare il consumatore. La qualita’ va comunicata”.

VALORIZZARE TERRITORIO RECUPERANDO SUOLO – “Regione Lombardia –
ha spiegato Ettore Prandini, presidente Coldiretti Lombardia e
vicepresidente nazionale – per prima ha fatto una legge
specifica per limitare consumo e speculazione in atto sul
territorio, proprio per cercare di valorizzare e recuperare zone
alla crescita economica, zone peculiari anche in termini
turistici, che ulteriormente possono far conoscere le nostre
eccellenze agroalimentari. E proprio a livello di domanda
internazionale abbiamo un livello di richiesta che non possiamo
soddisfare appieno, anche perche’ siamo in ritardo, ad esempio,
sulla conversione al biologico”.

COMUNICARE LA QUALITA’ – “Franciacorta – ha ricordato Giuseppe
Salvioni – ha puntato da anni su qualita’ e comunicazione della
qualita’. In questo percorso ha trovato forte sostegno da parte
di Regione Lombardia. Il pay off di questo Vinitaly –
‘Lombardia, ospitalita’ che lascia il segno’ – e’ certamente in
linea con lo sforzo che si sta facendo. Questa e’ la strada che
percorriamo costantemente, e’ l’unica via. Il tempo delle
produzioni di massa e’ superato, difficilmente potra’ tornare in
futuro. Non solo sui mercati nazionali, ma su quelli esteri,
dove i prodotti lombardi di qualita’ si stanno affermando sempre
piu'”.

OLIVICOLTURA PRESIDIO DEL TERRITORIO – “Parlare di olivicoltura
in Lombardia – ha detto Simone Frusca, direttore di Aipol – dove
la plv e’ limitata vuol dire fare crescita, iniziare, per un
piccolo imprenditore, che guarda avanti in maniera lungimirante.
Un grazie per il lavoro svolto sin qui va anche a Coldiretti per
le battaglie che porta avanti da tempo e a tutti i comuni che
stanno investendo nell’olivicoltura, presidio costante per il
territorio. Abbiamo due grandi forze olivicole, imprenditori che
riescono ad andare all’estero – la Lombardia esporta piu’ del 35
% della propria produzione – e prodotti di eccellenza. Il
segreto e’ evitare che piccole aziende svendano il proprio
prodotto se sono in difficolta’: serve, allora, portare il
turista in loco perche’ faccia scelte di pancia, emozionali e non
razionali, e sia tentato a spendere”.

CETIFICARE LA QUALITA’ – “Abbiamo iniziato con 200 piante – ha
ricordato Nadia Turelli, produttrice bresciana, vicepresidente
Consorzio tutela olio extravergine d’oliva Dop laghi lombardi –
per poi dedicarci a riportare in vita ulivi abbandonati. Per noi
questo e’ stato il principale motivo per continuare con la
passione di nostro padre. La nostra e’ la Dop dei Laghi Lombardi
con menzione Sebino. Certificare per dare autenticita’ e
provenienza e’ fondamentale, un olio cosi’ e’ piu’ sicuro ma ha
l’unica garanzia che il consumatore puo’ scegliere per avere un
prodotto italiano, anzi made in Brescia. Ecco perche’ biologico e
Dop. Un consiglio: acquistare sempre prodotti certificati, dal
produttore, dove la filiera e’ trasparente”.

PORTARE I TURISTI IN CASA – “Piccole produzioni di qualita’ vanno
presentate e valorizzate – ha detto Silvano Brescianini,
vicepresidente Consorzio Franciacorta – e quest’anno un evento
mondiale come quello di Christo portera’ milioni di persone.
Anche noi del vino abbiamo bisogno di far vedere la
Franciacorta, per far conoscere i nostri prodotti. Quelli che
poi portiamo in giro per il mondo, dal Giappone agli Usa, dove
stiamo facendo i maggiori investimenti. (Lnews)

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