“L’Ecomuseo e’ una intuizione
culturale, che identifica e promuove un prodotto identitario
come il riso, elemento della storia, dell’economia e della
civilta’ di una parte ben precisa della Lombardia. Siamo di
fronte a un progetto finanziato dalla Regione due anni fa e che
inaugura un nuovo modo di promozione”.
Lo ha detto l’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni
Fava, intervenendo questo pomeriggio alla presentazione
dell’Ecomuseo della risaia, dei fiumi, del paesaggio rurale
mantovano www.culturadelriso.it .
Uno spazio museale diffuso, immateriale, promosso dai Comuni di
Bigarello (capofila), Bagnolo San Vito, Castel d’Ario,
Castelbelforte, Roncoferraro, Roverbella, San Giorgio di
Mantova, Villimpenta e che celebra una delle colture principali
di un’area specifica attigua al fiume Mincio.
FORMULA INNOVATIVA – “Regione Lombardia ha giudicato molto
positivamente l’iniziativa, tanto che due anni fa con un decreto
ha previsto un finanziamento di 35.800 euro, su un costo
complessivo del progetto di 52.400 – ha ricordato Fava –
consapevoli che si trattava di una formula innovativa di
raccontare un territorio e promuovere un prodotto attraverso
documenti, immagini, video, percorsi didattici e turistici”.
RISO – Il riso e’ un elemento di estrema importanza per la
Lombardia che, insieme al vicino Piemonte, produce il 92% del
riso nazionale e conferma l’area ai vertici della produzione
europea. “Accanto alle varieta’ tradizionalmente piu’
rappresentate, che sono Carnaroli, Arborio e Vialone Nano – ha
riassunto l’assessore Fava – vi sono circa un centinaio di
varieta’, a conferma della biodiversita’ che caratterizza la
Macroregione agricola del riso”. Caratteristico dell’agricoltura
lombarda, ma anche della cucina tradizionale, tanto che “il
consumo pro capite medio di riso in Italia – ha precisato Fava –
e’ di 7 chilogrammi, che sale a oltre 10 chilogrammi nel Nord,
essendo un consumo prevalentemente localizzato. In testa, con 15
chili a testa, si collocano i portoghesi”.