“Innovazione e ricerca sono la nuova
frontiera verso cui l’impresa agricola deve tendere, e non
possono essere avulse dal contesto di mercato. Due necessita’ da
cui non prescindere anche in un territorio di grande tradizione
come questo, dove agricoltura e zootecnia devono trovare
necessario riscontro sul mercato”. Cosi’ l’assessore regionale
all’Agricoltura Gianni Fava che, questa mattina, a Cremona, ha
aperto i lavori al convegno ‘Innovazione in agricoltura’
organizzato presso l’Istituto Tecnico agrario ‘Stanga’.
L’innovazione genetica sta cambiando l’agricoltura, per
soddisfare con nuove varieta’ mutate esigenze di mercato o
reperire nuovi geni patogeno – resistenti. “Investimenti e
capacita’ tecnologiche, poi – ha spiegato Luigi Cattivelli, del
Consiglio per la ricerca in Agricoltura e l’analisi
dell’Economia Agraria di Fiorenzuola d’Arda (Piacenza) –
consentono di costruire, realizzare piante con tutte le
caratteristiche che si possono immaginare, senza che si arrivi
per forza a un Ogm”.
GRANDI SFIDE – “Il livello gestionale, supportato dalle nuove
tecniche, e quello operativo, che riguarda la filiera del
valore, sono le due grandi sfide a cui sono attese le nostre
imprese – ha poi spiegato Fava -, gia’ da tempo impegnate a
massimizzare le economie in azienda. Lo sforzo e’ inutile se non
viene poi sostenuto dalla valorizzazione del prodotto. Possiamo
insistere a ottimizzare i costi, ma il possibile e’ gia’ stato
fatto. Occorre che quei prodotti abbiano un valore di mercato
adeguato. Quando il prezzo non giustifica i costi, gli
agricoltori devono trovare nuove modalita’ di approccio, penso a
nuove colture che hanno bisogno di essere sviluppate per
garantire rese analoghe in condizioni diverse di coltivazione.
Nel Psr, ad esempio, c’e’ uno strumento di incentivazione per
attivita’ piu’ compatibili dal punto di vista ambientale, ma per
farlo serve conoscenza, cultura e informazione”.
NUOVA FRONTIERA – “Guardare alle prospettive che diano
rendimento alle aziende e’ la nuova frontiera – ha detto in
conclusione l’assessore regionale – che si raggiunge
migliorando qualita’ dei prodotti e ottimizzando i costi
d’impresa, con l’utilizzo di nuove tecnologie. Una sfida non
semplice, su cui anche la scuola e’ impegnata. L’attivita’
agricola non e’ qualcosa di banale: servono agricoltori
imprenditori ma con una cultura solida, perche’ la sfida e’ locale
e globale allo stesso tempo”.