“Una sinergia virtuosa
pubblico-privato che, grazie anche all’impegno di Brebemi,
consente di raccontare il territorio attraversato dall’A35
grazie ai suoi reperti archeologici”. L’hanno sottolineato gli
assessori regionali Cristina Cappellini (Culture, Identità e
Autonomie) e Claudia Maria Terzi (Ambiente, Energia e Sviluppo
sostenibile) intervenendo al convegno ‘Grandi opere, grandi
scoperte: i reperti archeologici raccontano il territorio’ al
Castello Visconteo di Pagazzano (Bergamo).
Presenti all’appuntamento, tra gli altri, il presidente di
Brebemi Francesco Bettoni e il sindaco Raffaele Moriggi.
INTERVENTO FINANZIATO CON BANDO REGIONALE – “La cura e
sistemazione dei reperti archeologici trovati durante i lavori
per la Brebemi – ha spiegato l’assessore Cappellini – è un
investimento in ottica Expo e dopo Expo che Regione ha
finanziato, con un bando mirato a valorizzare i territori e i
loro patrimoni culturali”. “Tra gli interventi – ha continuato
-, a questo, che ha come capofila il Comune di Treviglio e
interessa quelli di Brignano, Pagazzano e Romano di Lombardia
sui ‘Luoghi fortificati della Bassa pianura bergamasca tra il
Granducato di Milano e la Serenissima’ abbiamo destinato 300.000
euro”.
Un finanziamento regionale che si aggiunge ai 200.000 euro messi
a disposizione dalla società Brebemi nella convenzione con la
Soprintendenza per il restauro dei reperti, trovati nelle 113
sepolture della necropoli del VII secolo dopo Cristo, con
attestazioni risalenti anche al II e I secolo avanti Cristo.
SOSTEGNO CONCRETO AI TESORI LOCALI – “Regione Lombardia – ha
rimarcato l’assessore Cappellini – ha dimostrato attenzione
concreta ai territori ed evidenziato che il loro coinvolgimento
dei territori favorisce il recupero e la conservazione di
reperti, come quelli trovati durante i lavori di Brebemi tra le
province di Bergamo e Brescia, che ora avranno una casa museale
pronta per Expo e fruibile anche dopo”.
VIRTUOSA SINERGIA – “Il contributo di Brebemi – ha rimarcato
l’assessore Claudia Maria Terzi – è un gesto d’attenzione che la
società ha rivolto al nostro territorio, alla valorizzazione
della terra bergamasca, offrendoci una maggiore consapevolezza
del passato e delle tradizioni”. “Si tratta di un esempio – ha
aggiunto – di quei rari casi dove si dimostra che la sinergia
tra una grande opera e una disciplina umanistica come
l’archeologia può portare a risultati concreti a beneficio di
tutti i cittadini”.
CULTURA E AMBIENTE – “L’attenzione alla cura e valorizzazione
dei reperti – ha sottolineato l’assessore Terzi – è la
testimonianza dell’attenzione di Regione Lombardia ai suoi
tesori e della volontà di tutelarli e promuoverlo in forma
museale. Un risultato raggiunto con la collaborazione tra
pubblico e privato uniti dallo scopo di valorizzare e
trasmettere ciò che di prezioso ha la nostra Regione”. “Da
assessore all’Ambiente – ha proseguito – ricordo che la nostra
regione è sì piena di tesori archeologici e architettonici, ma
anche di quelli ambientali, composti da laghi, montagne e parchi
con la loro biodiversità”.
RISCOPERTA DEI TESORI DURANTE EXPO – “Questi reperti sistemati e
messi in un museo – hanno concluso gli assessori Cappellini e
Terzi – rappresenteranno da luglio, una volta completato
l’allestimento, un importante biglietto da visita per far
innamorare della Lombardia, in tutte le sue declinazioni, i 20
milioni di turisti che, siamo certe, torneranno a trovarci,
conosciute queste tipicità e identità territoriali anche nel
dopo Expo gustando le radici lombarde”. (Ln)