Una grande istituzione culturale, capace di tenere uniti i Lombardi, che spesso trascorrono un’intera vita senza conoscere le bellezze che si trovano in un’altra provincia. E’ la mission, e insieme il merito, riconosciuta al Piccolo Teatro di Milano dall’assessore regionale all’Autonomia e Cultura, questa mattina, alla presentazione della stagione 2018-2019, a Palazzo Marino.
“Il problema di questa regione e’ riuscire a fare conoscere a tutti i Lombardi tutta la forza culturale della Lombardia – ha detto – e istituzioni come il Piccolo svolgono un ruolo fondamentale nel dare conto, nel dare testimonianza viva di quanto forte sia il patrimonio culturale della nostra regione”.
CULTURA FATTORE DI SVILUPPO – “Il Piccolo Teatro e’ un’Istituzione in cui si verifica la collaborazione tra Comune e a Regione, essendo entrambi soci fondatori – ha proseguito l’assessore – e la mia ammirazione nei suoi confronti deriva dal fatto che sia nata all’indomani della Seconda Guerra Mondiale, quando Milano era ancora semidistrutta: aver intravisto nel teatro e nell’arte la strada maestra per uscire dalla catastrofe della guerra nobilita il ruolo della Cultura”.
“Significa che la cultura eleva gli spiriti – ha sottolineato – ma anche che e’ un fattore di sviluppo per una societa’, non un prodotto dello sviluppo”.
ROSA CAMUNA “LEONARDESCA” – “La proposta e’ come sempre di alto livello – ha poi commentato l’assessore -: oltre all’immancabile Arlecchino, c’e’ anche una proposta dedicata a Leonardo, di cui l’anno prossimo ricorre il cinquecentenario della morte”. A questo proposito, il responsabile della Cultura di Palazzo Lombardia ha fatto una rivelazione ai presenti: “la Rosa camuna deriva dalla sovrapposizione tra l’incisione rupestre di Capo di Ponte e l’uomo vitruviano”.
LEGAME PERSONALE CON IL ‘PICCOLO’ – Il responsabile della Cultura regionale ha poi rivelato un aneddoto personale che lo lega al teatro: “Nel 1997, quando ero un giovane dottorando di ricerca, ho contribuito alla realizzazione del CD ‘1947-97: 50 anni di teatro a Milano’. Questo intreccio personale mi rende affine a questa istituzione, per la quale non posso dissimulare il mio profondo affetto”.